Loacker: tra natura e passione è lì che nasce la bontà.

Loacker: tra natura e passione è lì che nasce la bontà.

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Una valigia vuota da riempire in un viaggio nuovo per scoprire dove nasce la bontà.

Quella morbida come le nuvole bianche che abbracciano le dolomiti. Quella leggera e pura come l’aria dell’Alto Adige.   Quella che nasce tanti e tanti anni fa – nel 1925 per l’esattezza – in una pasticceria al centro dell’ incantevole Bolzano (di fronte alla Chiesa di San Domenico) dove si preparavano con passione e un pizzico di magia wafer e cioccolato.

Collage

Avete indovinato oggi vi porto alla scoperta della bontà Loacker.

La mia ricerca ha rilevato tracce di bontà presso la Moccaria, il Loacker Point di Bolzano, un paradiso fatto di cascate di creme al cacao scure o bianche alla vaniglia, fondute, wafer, muffin, caffè con miscele speciali, torte golosissime, gelati, snack salati e tanti prodotti da poter acquistare ( mi sono innamorata delle confezioni vintage, delle porta tortine – sì, dall’illustrazione potete capire come sia “tortina white dipendente”.

Dalla vetrata scorgo una scia di bontà che richiama la mia attenzione. Si è disegnata nell’aria e non posso che seguirla. Così saluto la Moccaria e salgo sulla prima funivia che mi porterà ad Auna di sotto (BZ), a 1.000 metri di altitudine, nel cuore delle dolomiti, sotto l’occhio vigile del monte Sciliar (quello che vedete raffigurato sulle confezioni), lì dove la piccola pasticceria di Alfons Loacker è diventata un’azienda multinazionale immersa tra la natura.

E’ lì che si custodisce la bontà, tra un paesaggio mozzafiato e un’aria leggerissima che sa di buono e libertà, lasciatemi qui per sempre.

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Poi arriva lui, Mestolo, il simpaticissimo nanetto mascotte, che mi guida al ritmo della sua risata contagiosa. Entro in azienda e capisco che la bontà nasce dalle persone. Sì dalle persone che credono nel sogno Loacker ed ogni giorno lavorano in questa grande realtà. Lo capisco dalla loro serietà ed attenzione nello scegliere materie prime di qualità, dalla passione che li spinge a raccontare “come siamo cresciuti”, dal sorriso limpido e dalla stretta di mano del nipote del fondatore, dall’unione che lega tutto il personale, dalla pausa pranzo tutti insieme come in una grande famiglia fatta di sorrisi, cibi locali e genuini.

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Arrivata nell’ “area produzione” mi perdo tra il profumo di cacao, nocciole tostate e cialda. No, non ci sono parole che renderebbero giustizia a come nasce “un Loacker”.


La bontà è più facile da riconoscere che da definire.

(Wystan Hugh Auden)


Così, come una bambina curiosa ed incredula gironzolo tra forni titanici e altri macchinari di cui non ricordo il nome, ricordo benissimo però ogni singola cialda, ogni tortina mini. Ora non dite che non avete l’acquolina in bocca perché non vi credo.

loacker_1Mestolo mi fa un’altra sorpresa –  è forse già Natale? No, è tempo della pasticceria interattiva. E’ tempo di imparare come si prepara un Napolitaner (il wafer alla crema di cacao e nocciole campane – sì, l’antica ricetta richiede proprio le nocciole della mia terra). Cinque cialde e quattro strati di crema abbondanti ma non troppo (la crema non deve far sparire la struttura del wafer).

Confesso non ho resistito al poter assaggiare la crema con le mani *_*

Con me ci sono altri ospiti, anche loro increduli, anche loro felici. Sono i vincitori del concorso “La bontà vince”. Magari la prossima volta in questo viaggio alla scoperta del mondo Loacker ci sarai tu, quindi cosa aspetti a partecipare alla raccolta punti  “La Bontà ti premia sempre”?

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Ora però il nostro viaggio termina qui, non disperate, tornerò presto a raccontarvi di viaggi, di cibo e di magia.

VALENTINA SCANNAPIECO
va.scaneco@gmail.com

Illustratrice, consulente di marketing, scrittrice di racconti per bambini e appassionata di viaggi e cucina (fatata).