Crema di nocciole fatta in casa

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Crema di nocciole fatta in casa

L’autunno ha fatto capolino e con lui anche la mia voglia di crema di nocciole fatta in casa.

Ingolosita dal cacao amaro, si nasconde in barattolini in vetro che diventano scorte indispensabili per sopravvivere alla stagione fredda carichi di buonumore (almeno per me).

Così, mio padre, conoscendo questa mia profonda passione, l’ha sempre realizzata in casa: sterilizzati i barattolini di vetro, li riempiva di spalmabile e li decorava con delle belle etichette di lavagna Stikets con sopra tanto di data entro cui consumarla.

Secondo voi, son mai riuscita ad avvicinarmi a quella data? Assolutamente no, ho perso qualsiasi prova di resistenza dinnanzi a un cucchiaino della storia d’amore gastronomica più buona che ci sia: la crema di nocciole e cacao, appunto.

Ma come nasce questo tuffo di nocciole tostate nel cuore del cacao in polvere?

Pare che questo amore evergreen tra nocciole e cacao abbia origini piemontesi, e che la crema alle nocciole sia la nipote spalmabile dell’elegante gianduiotto.

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L’origini della crema di nocciole: da Napoleone ai modern times

Nell’ ‘800 Torino era la capitale europea del cioccolato, ma questo splendore fu minato da un Napoleone che ingordo di conquiste (sarà stato anche lui ghiotto di cioccolato come me?) fece di Torino la capitale delle terre au delà des Alpes. Donò alla città importanza amministrativa ma limitò le sue libertà di scambio commerciale con Mr Kingdom, con cui il francese era in continua tensione. Napoleone, infatti, impose dazi sugli scambi con l’Impero Britannico, il quale era tra i principali fornitori di fave di cacao di tutta Europa e, quindi, anche di Torino. Così no cacao, no party…ops no cioccolatini. 

I cioccolatai di Torino, però non si persero d’animo e in mancanza di cacao, lo miscelarono con le nocciole, di cui eran e son ricche le loro campagne, che tostate e macinate diventavano una polvere molto simile a quella del cacao. Nasceva, un po’ per magia, un po’ per necessità il gusto Gianduia, nome anche della maschera allegorica piemontese. Diverse sono le storie intorno a questa nascita, ciò che è certo è che nel 1946, Pietro Ferrero, dopo il termine del secondo conflitto mondiale, ci donò la ricetta originale della pasta di nocciole e cacao, il “Giandujot”, un panetto dolcissimo, costoso ed elitario. Un prodotto che, trasformazione dopo trasformazione, divenne una crema spalmabile presente sulle fette di pane di tutti gli italiani, prima, e di tutti in tutto il mondo, poi.

Come preparare la crema alle nocciole in casa?

  • 150 g di nocciole sgusciate
  • 4 cucchiai di miele di acacia
  • 2 cucchiai di cacao amaro in polvere non zuccherato
  1. Per un gusto più deciso e aromatico, disponete le nocciole su una leccarda foderata da carta forno e tostatele per 10-15 minuti in forno preriscaldato a 150°.
  2. Fatele intiepidire e sfregatele tra i palmi delle mani per eliminare la pellicina che le riveste.
  3. Versatele in mixer (piccolo e potente) e frullate fino a ottenere una crema superliscia e omogenea. Aggiungete miele e cacao. Frullate per qualche secondo e trasferite la crema di nocciole in un barattolo di vetro sterilizzato.
VALENTINA SCANNAPIECO
va.scaneco@gmail.com

Illustratrice, consulente di marketing, scrittrice di racconti per bambini e appassionata di viaggi e cucina (fatata).