Bologna: i miei posti del cuore

Bologna: i miei posti del cuore

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“Se fossi una città? Vale, saresti Bologna. Rossa, golosa, sempre in fermento e gentilmente ribelle.”

Due anni fa per la prima volta mi innamorai di lei, la incontrai da sola col mio zaino vuoto. Mi persi tra botteghe e giovani bohémien che avrebbero cambiato il mondo sventolando un libro sotto i portici. Dopo esserci tornata, ho deciso di condividervi i miei posti del cuore. Mi raccomando scopriteli in compagnia di crescentine, mortadella e un bicchiere di lambrusco!

Gelatai per un giorno al Carpigiani Gelato Museum

Vi ricordate quando lo scorso anno sono stata giudice ad una tappa del Gelato world tour italian challenge con la Carpigiani? Quest’anno sono andata a trovarli per un’esperienza dolcissima non lontano dal centro di Bologna. Ho scoperto le origini del gelato e imparato a preparare un sorbetto (ossia un gelato senza latte) tutto mio. E’ stato divertentissimo e nonostante la mia imprecisione nelle dosi, devo dire che era buonissimo.

Perdersi per le strade allegre e profumate

Bologna profuma di allegria e buon cibo, basta volersi perdere. Perdersi in via D’Azeglio, dove mi saluta l’ombra di Lucio Dalla e qualche artista di strada che gli rende omaggio suonando. In via Peschiere Vecchie (non lontano da Piazza Maggiore) e al Mercato delle erbe (via Ugo Bassi n.25) dove sboccia il folk di botteghe, banchi pieni di bontà e la delicatezza dei negozi di fiori raccolti in carta bianca.

Poi apri una finestra e ti ritrovi a Venezia

A Bologna si può provare la magia di trovarsi in due città contemporaneamente: Bologna e Venezia. Succede in via Piella, passeggiando sotto i portici aprendo una finestrella singolare scopri Venezia e i suoi canali.

Tra Musei, Chiese e Palazzi.

Ma uno dei posti che più amo è la piazzetta che si inchina alla Basilica di Santo Stefano. Un abbraccio di mille sassi grassottelli, da ammirare in meditazione seduti sotto i portici prima di raggiungere il Sacrario dei Caduti dell’Aeronautica, lì dove tanti volti, tante storie in bianco e nero fermano il mio tempo diluito in una lacrima. Poi si ritorna curiosi e piccoli al Palazzo Pepoli (via Castiglione n.8) dove giochi interattivi spiegano le tradizioni della città – ho imparato come si prepara la mortadella – e si trovano magiche mostre. L’ordinato e puntuale caos, ha voluto che trovassi quella di Hugo Pratt con Corto Maltese come a indicare la mia strada, quella che non riuscivo più a trovare, quella tra un acquerello e una puntina sporca di inchiostro.

Murales  e street art

Un po’ sparsi per le vie della città ci sono loro, i murales. Si nascondono, poi corrompono il destino per far sì che sbagli strada e li scopra. Bellissimi quelli sul ponte di via Stalingrado, come fosse un piccolo pezzo di muro di Berlino, e di via Zamboni (a proposito lo sapevate che una parte dei suoi portici è illuminata da lampadari tutti diversi?). Vi lascio il link che indica tutti gli attacchi d’arte della città.

Testo e illustrazione di Valentina Scannapieco

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VALENTINA SCANNAPIECO
va.scaneco@gmail.com

Illustratrice, consulente di marketing, scrittrice di racconti per bambini e appassionata di viaggi e cucina (fatata).