04 Lug Cosa vedere, fare e mangiare in Amalfi Coast in estate
Benvenuti in Amalfi Coast (Costiera amalfitana), scrigno di paesi e villaggi ricchi di tradizioni, sapori e visioni che almeno una volta nella vita merita di esser vissuto. Spazio dove il tempo è più lento, dove tutti ti salutano per strada, il cuore brucia e guarisce con una miscela di salsedine e succo di limone.
Dato il mio amore viscerale per questa destinazione ho voluto creare un “tour del cuore”, un itinerario del tutto personale con consigli su cosa fare, cosa vedere ma soprattutto cosa mangiare se passi da qui (e mi raccomando scrivimi magari riusciamo a beccarci in giro) e ci resti per 3-4 giorni. Pronto per partire?
Il sentiero dei limoni: da Minori a Maiori tra terrazzamenti.
Il sentiero dei limoni è un percorso naturalistico che unisce i miei borghi del cuore: Minori e Maiori. Adatto anche ai meno atletici (sì, anche a te che mi leggi spaparanzato sul divano) è un itinerario vista mare, che ti permette di attraversare i tipici terrazzamenti di limoni e magari incontrare qualche contadino volante (come, non sai chi sono?).
Partendo da Minori – borgo della delizia al limone e della pasta artigianale, degli ndunderi, gnocchi a base di ricotta – attraversa il villaggio di Torre e lasciati incantare dal belvedere Mortella. Continua il sentiero e seguendo le indicazioni arriva a Maiori nei pressi della Chiesa di Santa Maria a Mare, dalla quale puoi raggiungere il centro scendendo due diverse scalinate.
Maiori e le melanzane al cioccolato
Sulla scalinata più fitta di gradini il giorno di ferragosto, si svolge la corsa della Madonna Assunta. Vi porterà nella piazza che più amo di Maiori, a pochi passi dai giardini di Palazzo Mezzacapo, pieni di vasche illuminate e piante – quante sere ci andavo con nonna.
Dopo tutti questi scalini hai un certo languorino? Se ti trovi nella “settimana di ferragosto” – o a novembre nel periodo dei festeggiamenti de “A Maronn ‘e notte” – devi assolutamente assaggiare le melanzane al cioccolato. Avendo parenti e amici in costiera, ho assaggiato diverse versioni di questo dolce. Ma quest’estate mi sono innamorata di quella preparata dallo chef Giuliano Donatantonio.
Maiori, insieme a Minori, è il borgo che più ho vissuto e sento mio: ogni vicoletto è pieno di ricordi bellissimi. Le corse coi capelli ancora gocciolanti verso casa di nonna, le tappe in pasticceria al mattino, il profumo di pane appena sfornato lungo il corso, la grotta Pandora, quella sulfurea e la spiaggia del cavallo morto (raggiungibile con il pedalò o la barca).
Ravello, Amalfi e Atrani: di scalini, cascate e pasticciotti.
Amalfi (foto in alto) è un po’ meta e un po’ nuova partenza. Come se idealmente dividesse la costa amalfitana in due parti. Prima di arrivarci, arrivando da Minori, incontrerai Marmorata e una scritta “Ravello” che ti solleticherà il cuore cercando di convincerti a salire più su. Fossi in te l’asseconderei e visiterei le due ville: Cimbrone e Rufolo.
Prima però mi sento di segnalarti due cose più “sportive” e naturalistiche da fare:
- raggiungi in canoa la cascata di Marmorata, partendo dalle spiagge di Minori,
- raggiungi Ravello a piedi, via scale – tranquillo è pieno di segnaletiche – partendo sempre da Minori. Sono circa 1000 scalini, potrà sembrarti una follia, ma ne vale la pena! Guarda il video del tour sul mio IGTV.
Prima di Amalfi c’è anche la piccola e carinissima Atrani. Un presepe vivente, un gioco di casette, scalinate e ponticelli, dove dovete far tappa al ristorante A’ paranza e assaggiare gli antipasti di pesce e la genovese di tonno (okay, ho fame).
Una volta ad Amalfi, visita il centro e il duomo, accendi una candela anche se non sei credente – è un gesto di speranza che amo tantissimo. Poi, esci dalla porta secondaria che trovi dopo una scala che porta alla cripta, sulla navata destra della chiesa. Perditi per i vicoletti, dovresti trovare un viottolo-cunicolo tutto bianco e illuminato. Noi a un certo punto, camminando camminando, abbiamo incontrato una anziana signora dai capelli cotonati color nuvola, con due occhiali tondi e grandi che ci ha consigliato di risalire delle scale per andare in “nu posto addò ‘e foto vengono bene assaje”.
Ci conferma anche un anziano signore al balcone, che ci svela che il posto magico è il belvedere del cimitero monumentale. Dopo tutto questo camminare fai tappa dolce alla storica Pasticceria Pansa per un babà al limoncello o un pasticciotto atranese.
Conca dei Marini e Positano: di sfogliatelle, sirene e stelle.
Amo Conca dei Marini per tre precisi motivi. È la culla delle Janare, streghe-sirene che abitano la baia, della mia amata sfogliata Santa Rosa e della Chiesa di San Pancrazio, uno dei posti vista mare dove puoi provare a resistere allo sguardo delle sue onde o ammirare, in solitudine, le stelle fare le smorfiose in cielo.
Dopo tutta questa pace, c’è lei, “bella e impossibile”, la pazzerella della famiglia, quella mondana, sempre vestita superfiga: Positano. Culla di artisti e amori segreti, scrigno di 12 chiese – una per ogni quartiere. Lei che non ho mai preferito, ma mi ha intontito il cuore con le sue bougainvillea e i suoi vestiti sartoriali (quanto sono belli? Sapevate che nascono negli anni 60-70 dall’abitudine degli artisti internazionali, rifugiatisi a Positano, di indossare vecchi tessuti di scarto lasciati dai lavoratori della zona).
Lo scorso maggio, con le ragazze di TravelBloggerItaliane con la super guida di Zia Lucy ne ho approfittato per rivisitarla per scoprire i suoi aneddoti più glamour e insoliti ma soprattutto godermela senza il solito caos di turisti.
Per oggi è tutto, un saluto dalla terra dove il turchese e il fucsia si rincorrono prima di baciarsi, un saluto dalla Costa d’Amalfi.
Valentina & Occhi Ovunque.
Illustrazioni: Valentina Scannapieco.
Fotografie: Vincenzo Moriello, Simona Vespoli, Beboheme team.